25 giugno 2009

Luigi Lucioni

Luigi Lucioni, nato a Malnate il 4 novembre  1900  ed emigrato solamente 4 anni prima, nel 1915 vinse un concorso che gli permise di ottenere una borsa di studio per frequentare la prestigiosa Cooper Union, una scuola privata che accetta tuttora gli studenti basando la scelta soltanto sul merito. Questo college fu fondato nel 1859 da Peter Cooper con lo scopo di promuovere un’istruzione elevata nel campo scientifico ed artistico. E’ situato nella parte meridionale di Manhattan ed è stato frequentato da scienziati come Thomas Alva Edison ed artisti come George Segal. Gli anni trascorsi al Cooper College furono fondamentali per la sua formazione tecnica.
Nel 1920 frequentò la National Academy of Design dove ebbe modo di conoscere il pittore di origine russa William Auerbach-Levy e di apprendere l’arte dell’incisione. Arte che gli richiese di migliorare la propria abilità nel disegno.
La fondazione Tiffany gli concesse una borsa di studio nel 1922 che gli permise di tornare in Italia. Ebbe così modo di ammirare con occhi diversi gli affreschi di Masolino da Panicale  nel paese natìo di Castiglione Olona: Paesaggio ungherese nel Palazzo Branda Castiglioni, Storie della Vergine (1435) nella Collegiata e Storie del Battista (1435) nel Battistero. Proseguì il suo viaggio di studio che lo avvicinò al realismo del primo Rinascimento e che avrebbe avuto un’influenza determinante sulla sua arte.
Le sue opere pittoriche sono molto meticolose perché il suo realismo è dettato dall’analisi del soggetto e dall’interpretazione realistica dello stesso. Lucioni, definito dai profani pittore fotografico, accettò le opinioni degli altri ben sapendo quando gli costava la preparazione di ogni dipinto.
A partire dagli anni ’30 trascorse molto tempo in Vermont. Dapprima si fermò a Barre, il centro del granito dove un cugino si era unito al folto gruppo di scalpellini della Val Ceresio per poi spostarsi in una fattoria a Manchester. Lucioni cominciò a dipingere i paesaggi che gli ricordavano l’infanzia in Italia e soprattutto le fattorie, specializzandosi anche nelle nature morte. Il suo tratto tradizionale, tipico del New England e il suo carattere molto benevolo gli crearono una fama duratura non intaccata dalle mode. Lucioni seguì il suo modo di dipingere, le sue idee, i suoi pittori. Non frequentò circoli e gallerie e quando lo fece restò sempre in disparte senza dare fastidi.
Visse nella zona di Washington Square, una vita senza fronzoli. Non si sposò e visse con le sorelle. Grande amante dell’opera lirica era solito dipingere con il sottofondo musicale quando si trovava a New York, mentre in Vermont la sua musica era la natura circostante.
Molti onori, molti riconoscimenti, ma soprattutto un uomo innamorato della pittura. Ammiratore di Cezanne, Ingres e naturalmente dei massimi italiani Leonardo, Michelangelo, Raffaello non era geloso dei propri quadri. Gli piaceva dipingere e quotava Gertrude Stein “Era dentro di me, adesso è fuori”.
Morì a Union City, New Jersey nel 1988._