29 maggio 2009

 

Pedro e truco

 

Pedro e truco sono due giochi di carte portati in Italia dagli emigrati lombardi di ritorno, rispettivamente dalla California e dall’Argentina.

Gli emigrati lombardi  rientrati in Italia portarono con sé parte delle tradizioni acquisite durante gli anni di permanenza all’estero. A volte furono le tecniche di cultura agricola, oppure qualche abitudine alimentare, qualche intercalare comune, oppure semplicemente il ricordo di qualcosa di non applicabile al modo di vita italiano.

Uno dei passatempi degli emigrati fu certamente il gioco delle carte, che riproponeva il divertimento del tempo libero in patria, soprattutto la domenica, nelle osterie, nei circoli, in ambiti familiari.

Lo dimostrano, ad esempio, senza ombra di dubbio, le testimonianze raccolte in due località lombarde a forte emigrazione transoceanica.

A Lonate Pozzolo, una cittadina in provincia di Varese, situata proprio sul sentiero di discesa degli aerei che atterrano a Malpensa, resiste ancora la tradizione legata al Pidro. Questo gioco di carte fu introdotto dagli emigrati lonatesi che a partire dal 1880 si stabilirono a San Rafael e da lì in tutta la California e che, in diversi casi, tornarono definitivamente in patria.

Il Pidro si gioca a coppie con un mazzo di 52 carte di scala quaranta senza jolly. Si inizia con 9 carte per ciascun giocatore, indi, chiamato il gioco e dichiarato il punteggio da raggiungere, comunque non inferiore a 6, si eliminano le carte ritenute in eccesso e il mazziere distribuisce le carte richieste fino ad un massimo di 6. Il gioco prosegue quindi con 6 carte per giocatore. Vince la mano la coppia che fa il maggior numero di punti in relazione al colore della carta chiamata. Il massimo punteggio per partita è di 14 punti e vince la coppia che raggiunge 101punti – in California 61.

Le carte hanno il seguente valore:

Asse        = 1 punto  Asse pigliatutto

2           = Viene chiamato lò (low) e chi ce l’ha è suo anche se giocato in mano

Jack        = 1 punto

10          = 1 punto  detto anche ghem (game)

5 di pidro  = 5 punti

5 di colore = 5 punti

A parità di carte tra giocatori comanda il colore dichiarato. Se chiamiamo cuori, il 5 di cuori si prende il 5 di quadri e viceversa dando luogo al ray. Ambedue i 5 valgono 5 punti ciascuno.

La chiamata minima è di 6 punti e quella massima di 14. Se non si raggiunge il punteggio dichiarato, esso viene sottratto e il giocatore becka ovvero arretra (to back = indietreggiare).

E’ imperativo rispondere sempre alla carta di colore e chi bara viene penalizzato di 14 punti.

Il Pidro o Pedro era largamente diffuso negli Stati Uniti verso al fine del 19° secolo ma perse gradualmente popolarità. Tuttavia si gioca ancora in Louisiana, in Nicaragua e nelle Azzorre e in Ostrobotnia, la regione di lingua svedese dell’ovest della Finlandia dove è ancora ampiamente diffuso ed addirittura messo online.

In Medesi d’Oltreoceano di Pierangelo Boccali, 1999, Pro Loco Mede, apprendiamo invece che in terra di Lomellina si gioca tuttora il Truco (Trucco), imparato dagli emigrati in Argentina del territorio e riportato a casa, dove vengono organizzati “tornei stagionali dotati di ricchi premi con un successo incredibile perché le gare comportano il confronto di scuole e di tecniche differenti”. 

Come per il Pidro, non è facile capire le regole e “l’osservatore occasionale” è spesso sorpreso dal ritmo delle partite che hanno una loro gestualità, un loro rito. Come per il Pidro, la terminologia chiave è in spagnolo : le dichiarazioni di gioco, il punteggio. Ad esempio: chiero (quiero), envido, flor.

Le dichiarazioni davano la stura allo slang e al rituale  imparato in Argentina e quindi poco trasmissibile alle altre generazioni. In una rara intervista con Maria Raffaella Spinella di Buenos Aires la decisione di giocare flor arriva dopo una floreale cantilena senza senso, ovviamente legata al gioco ed inventata per far rima:

“Por el rio Paranà viene navigando un piojo con un hachazo en ojo y una flor en el ojal”

(Ecco che arriva navigando sul fiume Paranà un pidocchio con un taglio d’accetta nell’occhio e un fiore all’occhiello).

Questi sono i legami che ricordano migrazioni epocali quando la tradizione orale era più viva. Sia il Pidro che il Truco fanno parte della storia della Lombardia. Sembra rimasto poco da tante traversie. Fili tenui della memoria di un passato che si rincorre sulle nuvole del tempo._