27 ottobre 2007
 

Odissee
 

L’istituto italiano di cultura di Chicago ha ospitato una delle tappe della “Odissea” di Gian Antonio Stella che ha presentato: Odissee. Italiani sulle rotte del sogno e del dolore. Canzoni e racconti che hanno accompagnato i migranti nei loro viaggi mescolati multimedialmente con musica dal vivo.

L’evento si è svolto alla biblioteca Newberry  dove Gian Antonio Stella è apparso assieme alla Compagnia delle Acque di Gualtiero Bertelli per presentare il suo volume Odissee. Il libro racconta le commoventi e a volte avventurose vicende degli italiani  partiti in cerca di fortuna, che hanno corso rischi e incontrato tragedie durante le traversate via mare – il simbolo universale dell’avventura e della paura dell’ignoto- su navi scassate e insicure. Stella racconta Odissee accompagnato da Gualtiero Bertelli alla chitarra, Giuseppina Casarin cantante e Paolo Favorido al piano con un programma delle canzoni dei viaggi dei migranti ricostruite pazientemente pezzo per pezzo da Bertelli attraverso ricerche storiche e musicali.

La Compagnia delle Acque comprende oltre a Bertelli, cantanti e musicisti provenienti da esperienze diverse. La compagnia si è affermata come uno dei più raffinati gruppi italiani nel campo della musica popolare.

Gian Antonio Stella è nato a Vicenza ed è un famoso giornalista e scrittore del Corriere della Sera di Milano dove scrive di costume, politica ed economia. Ha ricevuto molti premi per il suo impegno di giornalista “Ischia”, “Barzini” e “Saint Vincent”. Ha scritto diversi libri: Schei, sulla ricchezza dell’Italia del Nordest; Dio Po. Gli uomini che fecero al Padania, una tagliente critica politica della Lega Nord; Lo spreco, un rapporto investigativo sullo spreco dei fondi pubblici in Italia; Chic, uno sguardo ironico sugli italiani ricchi; Tribù, un impietoso ritratto della destra andata la potere nel 2001; e La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili. La casta ha venduto oltre 400.000 in un solo mese.

Riporto di seguito il commento sull’evento da parte di Bobby Tanzilo, giornalista di On.Milwaukee.com.

“Alcune settimane fa mi sono entusiasmato nel sentire che il rispettabile giornalista e famoso scrittore Gian Antonio Stella sarebbe venuto alla biblioteca Newberry di Chicago assieme al leggendario cantante di musica popolare Gualtiero Bertelli per una rappresentazione composta da musica, letture e immagini.

Qualche anno fa Stella ha scritto  “L’Orda. Quando gli albanesi eravamo noi”, spiegando agli italiani – nel caso l’avessero dimenticato - che il loro modo di vedere i nuovi  immigrati- soprattutto gli albanesi, ma anche gli africani, gli europei dell’est – è uguale a quello usato dagli americani, dagli argentini, dai brasiliani, dai canadesi e dagli altri europei verso gli italiani.

Il volume è un catalogo del sentimento anti-italiano del periodo e sicuramente si potrebbe scrivere un altro “L’Orda” per quasi tutti i gruppi etnici emigranti in gran numero.

Nel caso nessuno avesse mai sentito parlare di Stella, “L’Orda”.lo ha reso noto. “Odissee” si concentra sui viaggi che i migranti dovettero affrontare e sulle varie vicissitudini e tragedie incontrate sul percorso.

Mi sono segnato l’evento della settimana della lingua italiana sul calendario ma senza essere troppo sicuro di poterci andare giovedì sera. Poi inaspettatamente Bertelli mi ha mandato una email dicendo che un amico comune gli aveva accennato che vivevo vicino a Chicago e che desiderava incontrarmi. Quando arriva una mail del genere, i piani cambiano.

Il cantante de compositore veneziano incide dischi da prima che io nascessi e due dei suoi dischi recenti comprendono canzoni dell’emigrazione vecchie e nuove.

In una maestosa sala della biblioteca Newberry, l’istituto italiano di cultura ha ospitato Stella con il suo computer pieno di immagini – molte non facili da guardare – Bertelli con la fisarmonica e chitarra acustica e tre componenti della Compagnia: il pianista Paolo Favorido, la cantante Giuseppina Casarin e la cantante chitarrista Rosanna Zucaro.

La sala era piena e in silenzio durante la rappresentazione eccettuati gli scoppi di applausi al termine delle canzoni che aumentavano l’impatto emotivo delle crude immagini che illustravano la narrazione di Stella.

La presentazione di stella è stata tutta in italiano con le parole tradotte in inglese sullo schermo all’inizio di ciascuna canzone con alcune fotografie con le didascalie in inglese per permettere a tutti di seguire. Tuttavia chi non aveva nozioni di italiano deve aver fatto fatica a captare le sottigliezze dello spettacolo.

Quello che nessuno ha perso è il talento musicale delle persone sul palco. Le canzoni sono state interpretate con il minimo di strumentazione, spesso soltanto con la fisarmonica o la chitarra e il piano con un tocco di tamburello senza bisogno d’altro per trasmettere il materiale ricco di emozioni. Le voci, soprattutto quelle femminili, erano emotive e l’aria risuonava tangibilmente

Di malinconia quando Zucaro ha cantato la canzone calabrese “Chiantu du l’emigranti”.

Musica attuale come le canzoni che si diffondevano come lampi tra gli emigranti in attesa sulle banchine, sballottati sulle navi nauseabonde e in fila nelle biglietterie, che ci ricorda la vera forza della musica: la sua capacità di unire i popoli, di raccontare una storia, di sfogare le frustrazioni, la rabbia, il dolore, la gioia sia a livello personale sia di gruppo.

Se Stella, Bertelli e la Compagnia delle Acque non avessero fatto altro che farci ricordare questa forza, ci avrebbero fatto un favore. Per nostra fortuna hanno fatto molto di più”._

 

Traduzione e testo di Ernesto R Milani