21 dicembre 2009
I Mantovani al Nuovo
Mondo
Nella storica cornice di Villa Schiavi di
Sermide la presentazione del volume “I Mantovani al Nuovo Mondo, Storie
e Memorie” curato dal prof. Renzo Rabboni
La mattina del 20 dicembre 2009 mi sono svegliato presto, ho cercato di
decifrare le intenzioni del cielo grigio, ho strabuzzato gli occhi nel
constatare che la temperatura esterna segnava -5 gradi, ma niente
meraviglia. E’ inverno, ho pensato, le previsioni, oggi più precise,
invitano alla prudenza per via del ghiaccio ma niente più. E così tre
ore dopo sono arrivato a Sermide. Non avrei potuto disertare la
presentazione di un volume sull’emigrazione mantovana che il prof. Renzo
Rabboni ha curato con grande impegno.
L’opera, presentata dal prof. Gilberto Travaini, raccoglie i saggi di
diversi autori e vuole essere di stimolo per un approfondimento
ulteriore dell’argomento sulle tematiche che emergono ogniqualvolta si
fa ricerca e si allarga l’orizzonte.
Elio Benatti, avvocato di Magnacavallo, propone “Emigranti Mantovani in
Brasile” forte della sua esperienza sul campo che lo ha visto, tra
l’altro, promotore dell’Associazione culturale dei Mantovani in
Brasile.
Ernesto R Milani, scrittore e giornalista in seno all’Associazione dei
Mantovani nel Mondo” ha narrato le vicende dei sermidesi nelle
piantagioni di cotone del Mississippi, poi descritte in dettaglio
durante la presentazione del libro attraverso una serie di immagini di
viaggio nei luoghi dell’emigrazione. Il saggio “Mantovani nelle
piantagioni di cotone nel Sud degli Stati Uniti ai primi del ‘900”
invita ad una maggiore attenzione verso i fenomeni che hanno
letteralmente cambiato la fisionomia di molte aree della Lombardia,
regione con una storia migratoria ancora trascurata se non dimenticata.
Claudio Oltramari, insegnante di Nuvolato di Quistello si inserisce in
questo filone di sermidesi nelle piantagioni attraverso il suo lavoro di
ricerca alla scoperta delle radici familiari. La sua riscoperta della
famiglia Oltremari di Greenville, Mississippi lo ha portato ad allargare
i suoi contatti in tutto il mondo: “I mantovani nel Delta del
Mississippi, il caso Oltremari”.
Il prof. Renzo Rabboni, insegnante di filologia dei testi italiani
all’università di Udine, ha analizzato le concise “Memorie di Giuseppe
Negri”, sermidese trasferitosi a Felonica, emigrato a New York ai primi
del ’900. Il prezioso testo di Negri offre lo spunto per un’analisi
linguistica molto accurata, unita ad una ricostruzione della vicenda contestualizzata nel periodo storico. La difficoltà nel reperire
documenti di questo tipo sia per motivi oggettivi legati alla scarsa
alfabetizzazione della popolazione ed anche alla scarsa importanza loro
attribuita, rende la testimonianza di Negri ancor più valida. Rabboni
mette poi in rilievo l‘appartenenza di Negri alla comunità valdese di
Felonica che in primis gli ha dato la possibilità di distinguersi dagli
altri emigranti a livello culturale.
“Le lettere d’emigrazione nelle memorie di Giuseppe Negri” è il titolo
del saggio del prof. Andrea Zannini, docente di storia contemporanea
dell’università di Udine, che spiega la trafila migratoria e il periodo
storico per inserire con efficacia il racconto e i commenti del Negri.
I valdesi sono il soggetto di cui tratta il prof. Marco Fincardi,
docente di storia contemporanea a “Cà Foscari” di Venezia che delinea
l’emigrazione valdese verso il Mississippi che ha portato diverse
famiglie valdesi dell’Alessandrino a Clarksdale nel Mississippi.
Argomento meritevole di approfondimenti, soprattutto per quanto riguarda
Felonica.
Il volume si conclude con il saggio del prof. Enrico Folesi, docente di
storia contemporanea all’università di Udine che traccia nel suo
“Emigranti nelle campagne del Friuli” un quadro in apparenza diverso,
ma molto simile delle vicende migratorie della suddetta regione
italiana.
Oggi lunedì 21 dicembre 2009. Nevica. I rumori amici sono lontani. Non
riesco più a vedere la Madonnina nel bianco di Milano. E se fosse
successo ieri? Ma no, ieri era giorno di festa per i sermidesi, che
festeggiavano l’uscita di questo volume. Grazie a tutti. Le
interminabili tre ore al buio per rientrare a casa sono servite a
ricordare, a sognare altre ricerche e forse a frenare la neve. Quella
che ieri non c’era._ |