18 febbraio 2007
 

Chi sono gli  italo americani?

 

 

Per gli italo americani di seconda generazione cresciuti durante gli Anni cinquanta e sessanta c’era una grande distinzione tra loro e gli altri. Loro erano italiani e tutti gli altri irlandesi, tedeschi, polacchi, greci, finlandesi erano americani. Soltanto in età adulta gli italo americani si resero conto di essere anche loro americani. Erano nati americani e avevano sempre vissuto in America, ma gli americani erano persone che mangiavano sandwich al burro di arachidi e gelatina con pane bianco spappolato. Nessuna animosità nei loro confronti, ma solamente il pensiero che il modo di vita degli italo americani era migliore del loro. Il panettiere, il fruttivendolo, il venditore di polli erano alcuni degli ambulanti che andavano in giro per i loro quartieri. Gli italo americani li conoscevano e loro conoscevano gli italo americani. Gli americani andavano a fare la spesa ad Atlantic e Pacific (A & P). Era incredibile che il giorno del Ringraziamento e a Natale molti amici e compagni di classe degli italo americani  mangiassero soltanto il tacchino ripieno, patate e la salsa di mirtillo. Pure loro mangiavano il tacchino arrosto, ma dopo l’antipasto, la zuppa, le lasagne, le polpette di carne e l’insalata. Se a qualcuno non piaceva il tacchino c’era pure l’arrosto di manzo. Subito dopo si mangiava la frutta, le noci, i pasticcini e biscotti cosparsi di polverine colorate. Questo era il momento di imparare a consumare un pranzo di sette portate servito tra mezzogiorno e le quattro del pomeriggio, di imparare a maneggiare le castagne roventi e di gustare le pesche nel vino. E’ il rapporto d’more degli italiani con il cibo. Alla domenica il risveglio era accompagnato da zaffate d’aglio e cipolle che friggevano nell’olio d’oliva. Si mangiava sempre pasta al sugo. I lombardi mantenevano invece la tradizione del risotto con i funghi. La domenica non era tale se non si andava a Messa. Naturalmente non si poteva mangiare niente perché si doveva osservare il digiuno prima di ricevere la comunione. E tutti sapevano che al ritorno a casa avrebbero trovato le polpette che friggevano e niente e non c’è niente che batta il sapore delle polpette appena cotte e del pane intinto in una casseruola piena di salsa. Un’altra differenza tra gli italo americani e gli altri era rappresentata dai giardini, o meglio dagli orti perché non c’erano soltanto i fiori, ma pomodori, peperoni, basilico, lattuga, melanzane e zucchine. Tutti avevano la vite e il fico. In autunno si beveva il vino fatto in casa con la solita discussione riguardo chi avesse prodotto quello migliore. Quei giardini, quegli orti prosperavano perché gli italo americani avevano intorno qualcuno che gli americani non avevano: i nonni. Non che loro non li avessero, ma non vivevano nelle medesime case mentre gli italo americani mangiavano assieme a loro e guai a loro se non li andavano a trovare almeno tre volte la settimana. E chi si dimentica tutte le volte che i nonni raccontavano come erano arrivati in America  da giovani, il viaggio in nave. E chi si dimentica le festività quando i parenti si riunivano a tavola dai nonni, le donne in cucina, gli uomini in salotto, i bambini dappertutto. E chi aveva meno di cinquanta cugini? Il nonno si sedeva a centro tavola, beveva il suo vino, orgoglioso della famiglia e di quanto aveva fatto. Le cose cambiarono quando i nonni morirono. Le riunioni di famiglia si diradarono e qualcosa venne a mancare. Anche se ci si incontrava a casa dei genitori, c’era sempre la sensazione che i nonni fossero presenti. E’ normale che le cose cambino. Tutti cominciarono a formare le proprie famiglie e ad avere i propri nipoti. Oggi ci si incontra qualche volta soprattutto ai funerali e ai matrimoni. Sono cambiate altre cose. Le vecchie case dei nonni sono state ristrutturate. La terra dove crescevano i pomodori ha lasciato il posto al prato verde. Nessuno ha ricoperto il fico durante l’inverno e così è morto. Sono cambiate anche le feste. Si fanno ancora i giri delle case ma in qualche modo le cose sono cambiate. Le grandi quantità di cibo che si ingerivano senza problemi non fanno più bene. Troppi amidi, troppo colesterolo, troppe calorie nei dolciumi. La differenza tra gli italo americani non è più così marcata e in effetti è meglio così.

I nonni erano italiani, i loro figli italo americani. Adesso i nipoti sono americani e orgogliosi di esserlo… Gli irlandesi, i tedeschi, i polacchi, i greci, i finlandesi sono tutti cittadini americani. Ma in qualche modo gli americani di discendenza italiana si sentono ancora un po’ italiani. Sarà per la cultura, per le radici. Non ci si rende completamente conto, ma qualcosa c’è. Una cosa è certa. I figli e ei nipoti di questi americani sono stati privati di una grande fetta del loro patrimonio culturale._