5 aprile 2006

 

A Gualdo Tadino giornate di studi sull’emigrazione

 

In questi giorni di marzo 2006 a Gualdo Tadino sono stati accolti dal Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti”, gli studenti di linguistica dell’Università di Trier, in Germania. La docente, Mara Borelli De Corriera, di origine italiana, che già dall’anno scorso ha adottato per i corsi monografici alcuni testi del centro studi del museo e dei documentari realizzati dallo stesso, fonte di informazione linguistica importante, ha ritenuto opportuno organizzare a Gualdo Tadino due giornate di studi, al fine di approfondire la conoscenza della storia dell’emigrazione italiana, applicata sia alla dimensione sociale del fenomeno che alla dimensione linguistica e psicologica dello stesso. Alla fine di ogni giornata di studio è stato proiettato un film-documentario, tra cui “Una patria che non ci appartiene. Donne italiane emigrate in Germania”, realizzato dal centro cinematografico La luna nel Pozzo, che indaga proprio il fenomeno dell’integrazione sociale e le difficoltà attraversate da alcune donne, che raccontano in prima persona la loro storia.

Una collaborazione con l’Università tedesca che è destinata a crescere, così come quella già in atto con l’Università degli Studi la Sapienza di Roma e l’Università degli Studi di Perugia.

Lo stesso Direttore del Museo, Catia Monacelli, sottolinea come “oramai da decenni l’Europa sia attraversata da movimenti migratori che vedono protagonisti sia singoli che gruppi: ci si reca in Europa per diversi motivi, sia in seguito di spinte all’esodo da parte dei propri paesi, sia a causa di motivi di attrazione esercitati dai paesi europei per ragioni di ordine culturale, come per esempio la conoscenza di una lingua. Il Centro studi del Museo vuole essere un ponte di collegamento per la ricerca di tutti quegli studenti che si occupano, anche nell’accezione più vasta del termine, di migrazioni, ed in particolare, un importante punto di riferimento per le seconde e terze generazioni di italiani all’estero che hanno voglia di tornare a scoprire le proprie radici”._

 

Adattato da Inform da Ernesto R Milani