7 dicembre 2007
Dicembre 1907: anno di disastri nelle miniere USA
Il mese di dicembre del 1907 è stato un anno disastroso per i minatori che lavoravano nelle miniere americane.
Il notiziario
della BBC è stato il primo a riportare che in data odierna, 6 dicembre
2007, a causa di un grave incidente nella miniera di carbone Rui Zhiyuan
della città di Linfen nella provincia dello Shanxi si presume che 95
minatori siano rimasti intrappolati e si teme per la loro vita. Altri
181 sono morti in un incidente causato da infiltrazioni d’acqua in una
miniera della provincia di Shandong nell’agosto del 2007. Le miniere
cinesi si sono create la fama di essere tra le meno sicure al mondo con
il loro tasso di mortalità annuo che si aggira sulle 5.000 persone. Il
bisogno continuo di energia e carburante per le industrie del Paese in
crescita hanno abituato la gente alle tragedie e spesso le definisce
necessarie al progresso. Oggi 6 dicembre 2007 ricorre il centenario della tragedia mineraria di Monongah in West Virginia.
Ufficialmente
perirono 361 persone, la maggior parte italiani. Sopravvissero in pochi,
forse cinque. Per certo sappiamo che ogni minatore assunto regolarmente
e pagato a cottimo poteva farsi accompagnare da almeno due persone,
spesso i figli stessi, che aiutavano così ad incrementare la produzione.
Scavare il carbone, metterlo nei carri trasportati dai muli e portarli
poi a pesare. Pagamento per tonnellata di minerale scavato. Questo
spiega la mancanza di dati ufficiali che potrebbero spingere il numero
verso le mille persone. Monongah ebbe naturalmente una vasta eco soprattutto perché i minatori lasciarono almeno 250 vedove e un migliaio di bambini senza sussistenza e soprattutto senza guida. Allora le società minerarie pagarono i funerali e diedero circa 150 dollari a persona. Molti furono rimpatriati ai luoghi d’origine. 13 giorni dopo Monongah un’altra esplosione sconquassò la miniera Darr a Van Meter in Pennsylvania, dove lavoravano anche tedeschi, austriaci ed italiani, mietendo 239 vittime di cui oltre 140 erano ungheresi. Il numero sarebbe stato enormemente maggiore se non per il fatto che almeno 200 minatori non avessero preferito celebrare la festività di san Nicola in quanto di fede greco-ortodossa. Tra i minatori della miniera di Darr ce n’erano diversi che erano scampati all’esplosione avvenuta il 1 dicembre 1907 nella miniera di Naomi nella contea di Fayette sempre in Pennsylvania, dove erano morte 34 persone. Il 16 dicembre 1907 altre 57 persone erano decedute in seguito ad un’esplosione nella miniera di carbone di Yolande in Alabama. Il rapporto giornalistico della tragedia elenca i nomi dei minatori bianchi deceduti e si sofferma sul colore delle case, insolito verde, strano per le quasi sempre desolate cittadine minerarie. Yolande, a pochi chilometri da Virginia City, dove l’ennesima tragedia mineraria aveva spazzato le vite di 112 minatori soltanto due anni prima. L’elenco non sarebbe completo senza i nove minatori, tra cui figura l’italiano Angelo Lignore, periti in seguito ad un’esplosione nella miniera di carbone di Carthage nel New Mexico il 31 dicembre 1907. Anno nero come il carbone estratto. Alla fine il totale dei minatori deceduti fu di circa 3.200 di cui 1.400 soltanto in Pennsylvania ripartiti equamente tra le miniere di antracite e scisti bituminosi. La storia delle miniere americane è ovviamente più complessa, ma bastano questi scarni dati per denunciarne la drammaticità e per rilevare l’importanza della componente immigratoria, tra cui quella massiccia italiana, che ne è parte integrante e non conosciuta, in tutte le sue sfaccettature.
Sono passati oltre
100 anni. Martedì scorso c’è stato il più grande sciopero del settore minerario della storia per denunciare le scarse misure di sicurezza. Solita litania. Muore almeno un minatore al giorno, per pura negligenza, in quanto il profitto viene prima di tutto. Le miniere sudafricane sono quelle con maggior impiego di manodopera e quelle più profonde al mondo; si calcola che quasi 460.000 persone lavorino nel settore e che l’industria estrattiva conti per il 7% del prodotto nazionale lordo. Il mese d’ottobre del 2007 si sfiorò la catastrofe, quando i cavi degli ascensori di una miniera d’oro furono spezzati da un’esplosione e circa 3.200 minatori restarono bloccati per un giorno a quasi 2.000 metri di profondità. Le indagini e i controlli sono stati avviati, come sempre. Come sempre, niente di nuovo sotto il sole._ |