24 settembre 2008

 

I segni dell’emigrazione

 

Al Circolo degli Affari Esteri di Roma, è stata presentata il 10 settembre 2008 la prima opera multimediale sull’emigrazione ed immigrazione “I segni dell’emigrazione - L’Italia dall’emigrazione all’immigrazione – Documenti, ricerche, testimonianze, musiche e filmati.

interamente dedicata agli italiani all’estero (Edizioni “Il Grappolo”).

L’opera, fortemente voluta da Tiziana Grassi, scrittrice e autrice di programmi di Rai International, e da Catia Monacelli, antropologa e Direttrice del Museo dell'Emigrazione di Gualdo Tadino, con la collaborazione di Giovanna Chiarilli, si avvale del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e del Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti” di Gualdo Tadino.

Secondo la volontà delle autrici, “I segni dell’emigrazione”  intende rappresentare  un'opera fortemente divulgativa e non solo per gli addetti ai lavori, organizzata per “segni” nella doppia valenza di “segni-simboli”, nodi problematici dell'emigrazione, come la nave, il treno, la lettera, la valigia, le rimesse, il cinema, l’alimentazione, la toponomastica, la spiritualità, la musica, e di “segni” come lacerazioni profonde che l'emigrazione traccia nei soggetti che l'hanno vissuta. Un capitolo è inoltre interamente dedicato alla “Donna”, protagonista silenziosa della storia dell’emigrazione, e un altro agli Italiani d’America a rappresentare tutti gli italiani che nel corso di un secolo hanno cercato nella loro personale “America” un futuro che l’Italia sembrava negare.

Numerose e preziosissime le testimonianze di coloro che hanno partecipato a quest’opera. “In un doppio orizzonte di analisi e di struttura del cd-rom, sono stati coinvolti sia studiosi, accademici, colleghi giornalisti, Istituzioni come il Ministero degli Esteri e Ministero dei Beni Culturali, Università, Musei dell'Emigrazione, Caritas-Fondazione Migrantes, Società Geografica Italiana, centri di ricerca, ecc., sia - come tiene a sottolineare Tiziana Grassi - ed è questo il valore aggiunto,  testimoni diretti dell'emigrazione, ‘coloro che sono dovuti partire’ cui abbiamo dedicato il cd-rom,  che raccontano l’emigrazione da una prospettiva non storiografica e sociologica, ma per averla vissuta sulla propria pelle, quindi con tutto il prezioso portato umano, emotivo e documentale dei loro racconti”.

Particolarmente copiose anche le sezioni dedicate al materiale fotografico concesso dalle principali istituzioni che da sempre operano accanto alle nostre comunità all’estero, mentre molti “testimoni” dell’emigrazione, oltre alla loro storia hanno voluto affidare a quest’opera le loro foto e documenti per condividere un passato con quanti hanno percorso la stessa strada della partenza.

“Proprio per ampliare il quadro di riferimento e approfondire i nodi problematici che riguardano la nostra emigrazione – spiega Catia Monacelli - gran parte dell’opera è dedicata ai materiali d’archivio: diari di bordo, menù e bibliotechine di bordo, vademecum per l’emigrante, locandine delle antiche compagnie di navigazione, fotografie e lettere che visualizzano, contestualizzando, alcuni dei momenti più significativi che hanno ‘segnato’ il vissuto degli emigranti. Anche per offrire uno sguardo il più ampio possibile, il Museo Regionale dell'Emigrazione di Gualdo Tadino ha messo a disposizione di quest’opera preziosi documenti inediti. Raccogliendo inoltre un’esigenza spesso manifestata dagli insegnanti e dalle scolaresche che vengono a visitare il Museo, oltre a musiche e filmati sull’emigrazione, abbiamo voluto inserire un'Appendice didattica per realizzare laboratori, ricerche e approfondimenti nelle Scuole inferiori e superiori”. Un’esigenza, quella di portare nelle nostre scuole una pagina importante della nostra storia, manifestata da sempre anche dai nostri stessi connazionali all’estero.

L’esperienza lombarda è presente con il contributo di Ernesto R Milani “Perché i mantovani si trovano sulle rive del Mississippi”, che traccia le vicende dei marchigiani, emiliani e veneti che furono reclutati a fine 1800 per lavorare nelle piantagione di cotone di Sunny Side, Arkansas prima e poi in Mississippi. A partire dal 1904 e fino al 1907 anche diverse centinaia di mantovani della zona di Sermide furono convinti a partire a coltivare il cotone in Mississippi lungo la zona costiera che va da Memphis, Tennessee a  Natchez. (vedi www.lombardinelmondo.org Nordamerica e www.mantovaninlmondo.org  settembre 2007)._

 

Adattato da Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti – Gualdo Tadino, Perugia.